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Il giro del mondo: tornando indietro, cosa rifarei e cosa non farei

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Sono passate quasi due settimane, siamo tornati a casa. La sveglia suona beffarda ogni mattina, ti alzi, ti metti in marcia, hai da lavorare ai vari progetti che stiamo portando avanti. C’è tanta grinta e la consapevolezza di essere tornati più ricchi e consapevoli.

Ripenso al viaggio, a tutto quello che abbiamo fatto: che esperienza. Ma, ora che sono passati quasi 15 giorni dalla fine del nostro giro del mondo e alcune cose si sono sedimentate, rifletto sulle cose più belle e più brutte del nostro viaggio. A quello che farei di nuovo, e alle cose inutili che non vale la pena di fare, in un viaggio come questo.

COSA RIFAREI:

  • Mangerei tutto quello che la cultura straniera ha da offrire, che sia un megaburger americano o una piccantissima zuppa tailandese
  • Il giro del golfo di San Sebastian in kayak
  • Couchsurfing a San Francisco e Melbourne, per scoprire com’è vivere con le persone del posto
  • Andrei alle Blue Mountains. Ti lasciano senza fiato
  • Farei un giro in barca tra i laghi della Florida
  • Passerei il 4 luglio ad ammirare i fuochi d’artificio sul lago, sempre in Florida
  • La pizza in 3 continenti diversi
  • Berrei sidro spillato direttamente da enormi botti in compagnia di splendidi amici
  • Pianterei fiori, scaverei buche e innaffierei il giardino ancora non del tutto rigoglioso degli amici di San Diego
  • Tornerei sul Golden Gate Bridge, perché sì.

COSA NON FAREI:

  • La patente di guida internazionale, soprattutto se hai intenzione, come me, di guidare poco o nulla (spesa inutile)
  • Non porterei 3 pantaloni: ne bastano e avanzano 2
  • Non prenderei più il bus da Bangkok a Ko Samui
  • Non darei più ascolto ai consigli e agli avvertimenti dei tailandesi
  • Non mi piazzerei in piedi al piano di sopra di un double-decker bus a Londra
  • Non prenderei casa a Londra in zona Hackney
  • Non partirei da Santander per andare a Londra, meglio Bilbao
  • Non mangerei i noodles dolci come dessert a Bangkok
  • Non andrei con un anticipo di sei ore in aeroporto, ne bastano tre
  • Non dormirei più all’aeroporto di Sydney (in quello di San Francisco, annunci a parte, sì)

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