viaggio

Simpatici ‘sti travel blogger

Chi sono i travel blogger? Quelli che viaggiano e lo raccontano, o raccontano e viaggiano, o raccontano solo. Fanno tanti tweet, postano foto fighe, organizzano viaggi e sanno tutto di tutti i posti. Sono esseri mitologici metà connessione ad internet e metà valigia. 

Si complimentano a vicenda nella loro ristretta cerchia, ognuno sul suo feudo di pagine viste. Sono simpatici davvero, gli segnali un’idea, un progetto e quasi mai rispondono. Li elogi e avrai la loro attenzione. 

Esseri mitologici che sanno tutto ma difficilmente lo condivideranno. E la condivisione non è fare un tweet, la condivisione è partecipare e far prendere parte a un discorso, un gioco, un gruppo, un tema. Ampliare non precludere. 

Non mi aspettavo d trovare un mondo chiuso e arroccato su se stesso in gente che ama viaggiare. Ma poi ama viaggiare sul serio o è solo per raccontarlo? Solo per le affiliazioni? Per i premi delle aziende che propongono? Per gli articoli sponsorizzati? Perché dire travel blogger fa chic ma non impegna? 

vengo anchio no tu no

6 pensieri su “Simpatici ‘sti travel blogger”

  1. Ciao,

    io rispondo a tutti, cerco di partecipare ad ogni progetto (se studio e lavoro me lo permettono) e leggo tutti i nuovi post dei blog che seguo, quindi non condivido in pieno ciò che avete scritto, anche se un fondo di verità c’è, purtroppo. Ammetto che di travel blogger “chiusi nel loro feudo” ne ho incontrati anche io.

    Ho notato che anche in questo piccolo mondo c’è chi scrive e pubblica per ottenere like, però, poi, le cose degli altri non si scomoda mai a leggerle, a meno che non siano state scritte da persone che conoscono di persona magari, ed è un peccato.
    Vedo che altri invece si limitano a commentare ed elogiare blogger che hanno tanti follower, dei piccoli vip, diciamo, però quando si tratta di blog più piccoli non li calcolano di striscio.

    Insomma, di cose negative ce ne sono in giro, ma non dimentichiamo quelle positive, questo cerchio di vip e fan è piccolo se confrontato con quello dei travel blogger “alla pari” che invece interagiscono e si aiutano a vicenda, indipendentemente dalla fama, se di fama si può davvero parlare. O almeno così sembra a me.

    Mi dispiace che voi non abbiate incontrato il “lato positivo della medaglia”, ma spero lo farete presto. 🙂

    Martina

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  2. Ciao!! anche io come Martina mi sento dI doverti contraddire in parte.
    Io ho aperto il mio blog a marzo e sono veramente all’inizio, ma quando mi é stato proposto qualcosa ho sempre accettato molto volentieri (ovviamente se é un’idea che appoggio perché “rispecchia” ciò che é lo stile che voglio dare al mio blog). Anzi ho proprio in ballo un progetto creato da altri blogger (con me era stata “nominata” proprio Martina) e non ho ancora risposto solo perché non ho ancora ben chiaro di cosa parlare..
    Io ho aperto iniziare blog non perché ami scrivere, ma perché se mi fai parlare di viaggi potrei andare avanti ore e potrei ascoltare chi ha da parlarne per altre ore. .. e non per i premi o i viaggi sponsorizzati. Anzi, la cosa sicuramente più importante é che AMO viaggiare, anche perché se no non avrei nulla da scrivere 🙂
    E ti dirò che ho avuto la fortuna di entrare in contatto con altre blogger di viaggi che non vedo l’ora di conoscere personalmente. Poi certamente ho notato anche io qualcuno che si “atteggia” di più perché é piu famoso ma che ci vuoi fare… ne é pieno il mondo di persone così, non solo travel blogger 😉
    A presto
    Elisa

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  3. Ahah! Ciao, ti ho scoperto solo oggi per caso e mi sto divertendo a leggere alcuni dei tuoi post.
    Concordo riguardo l’esistenza di alcuni travel bloggers “particolari” ma vorrei farti notare che anche tu fai la parte di una cerchia che stimola alcuni bloggers ad isolarsi in una nicchia.
    Dal mio punto di vista, viaggiatore non blogger, tu scrivi di viaggi senza viaggiare. Questa non vuole essere una critica, anzi! Ammiro in un certo senso chi riesce a scrivere di viaggi come fai tu, ottimizzando le poche esperienze e descrivendole con cura, cosa che io non so fare.
    Però credo che viaggiare sia qualcosa di diverso, prendiamo la tua esperienza thailandese fatta tra Bangkok e Koh Samui: Come puoi dire “non andate in Thailandia”? È come atterrare a Malpensa, fare un giro per Milano, andare a Ponza e con queste due esperienze sentirsi pronto per giudicare l’Italia.
    In questo momento ti scrivo da Tha Mai, Thailandia, durante un viaggio di 4 mesi a piedi in cui ho incontrato solo 6 farang. In questi ultimi anni ho girato in moto tutta la Thailandia (per ora ho percorso in moto oltre il 35% delle strade del globo ma adesso mi hanno tolto la patente 🤣🤣🤣) e mi sono sempre trovato benissimo.
    Ovviamente prima di andare in un paese bisognerebbe informarsi, perché i bagni senza sciacquone sono normali, e in viaggio bisognerebbe essere un po’ accorti e non cascare nelle trappole per tutisti.
    Concordo che nel 2014 l’accoglienza Thai era decisamente scadente perché erano invasi ed esasperati dal turismo di massa che, oltre a quello di noi farang classici, si era sviluppato anche dalla Cina e dalla Russia. C’è voluto il covid a ridimensionare il comportamento dei locali 😊.
    Comunque anche nel 2014 si stava bene, era sufficiente sapere dove si andava ed evitare le fregature che hai regolarmente trovato. Andare a Koh Samui? Perché? Ci sono cento posti migliori di un isola di M invasa dai turisti! Però se proprio vuoi andarci.. 1) c’è l’aereo, 2) un treno da Bangkok a Chumphon, esperienza da fare in terza classe magari con una sosta a Prachuap, songtew fino al porto e catamarano veloce fino a Samui. Due alternative alle agenzie (e molto più economiche) che ti mettono il bollino sulla maglietta e ti caricano su mezzi fatiscenti.
    Hotel a Samui? Intanto vai lì, guardane un po’, tratta sui prezzi e scegli il più adatto a te.
    Posso dare un consiglio? Continua con questo bel blog ma prova anche a “viaggiare”, magari poi ci prendi gusto e cambi idea riguardo al mondo. Scegli un paese, informati da fonti certe (non fidarti dei bloggers 🤣), compra un biglietto aereo e parti. Niente agenzie, niente recensioni di booking, parti allo sbaraglio e affronta il viaggio giorno per giorno in completa autonomia. Capirai la cultura locale e scoprirai le bellezze del mondo anche nei posti “diversamente puliti” come nel sudest asiatico.
    E capirai perché certi bloggers si isolano!
    Ti auguro buon viaggio verso le tue prossime destinazioni e ti rinnovo i complimenti per il blog.
    Se un giorno vorrai provare a dare una seconda chance al sudest asiatico non esitare a contattarmi, vedrai che cambierai idea.
    Max

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