Dopo mesi e mesi di lavoro matto e disperatissimo, settimana piena e anche weekend (con eventi Econote) finalmente siamo riusciti a ritagliarci due giorni per noi.
Appena 48 ore, neanche, per provare a ricaricare le pile.
Le scelte erano parecchie, volevamo all’inizio andare a Polignano a Mare ma ci siamo resi conto che era un po’ troppo distante e complicato arrivarci. Per questo abbiamo optato per Cetara, ed è stata la scelta migliore che potessimo fare.
Cetara è un piccolissimo villaggio di pescatori nella costiera amalfitana, un borgo antico e sospeso nel tempo in cui mangiare prelibatezze a ogni ora del giorno e grazie al quale è possibile dimenticare in pochi minuti qualsiasi stress legato ai ritmi frenetici della città. Sanno godersi la vita, qui, o meglio hanno capito cosa è realmente importante. Niente fretta, nessun’ansia. Perché correre?
Per arrivare a Cetara bisogna prendere l’autostrada e uscire a Vietri sul Mare, fare un 5 o 6 km di curve e ve la trovate subito di fronte. Un paesino piccolissimo, con poco più di 15 ristoranti segnalati su Tripadvisor e una dimensione intima e famigliare nei rapporti tra le persone.
Abbiamo soggiornato dalla splendida e affettuosa Dominique del B&B la Sorgente che ci ha messo subito a nostro agio. Abbiamo mollato la macchina al parcheggio e siamo corsi subito verso la spiaggia. Le abbiamo testate tutte e tre, le spiaggette di Cetara, innamorandoci a prima vista di quella alle spalle della torre. Una sola giornata a Cetara ci è bastata per ricaricare le pile: un bagno, il primo della stagione; tre ore sulla sabbia; poi un cuoppo di alici fritte, polpettine di melenzane e spaghetti con la famosa colatura di alici; una passeggiata al centro, piccino piccino, aperitivo serale con vino niente male e cena in compagnia di buoni, vecchi amici, ci hanno rimesso in pace con il mondo (genovese di tonno, provatela, vi prego).
Un sonno, almeno il mio, pesantissimo perché conciliato dal delicato accompagnamento quasi musicale della sorgente, e via, il secondo giorno a Cetara è passato visitando la torre, straordinariamente aperta al pubblico di domenica con visita guidata, e poi siamo riusciti anche a farci un altro giro in costiera: indecisi tra Furore e Vietri, abbiamo puntato sulla seconda, restando però un po’ imbottigliati nell’ovvio traffico del 2 giugno.
Poco male, nulla poteva scalfire lo splendido ricordo che ci ha lasciato Cetara: paesino semplice e senza fronzoli, e proprio per questo motivo adorabile.
Ma che bello! io abito a Salerno e ci andiamo spesso ieri ho proprio pubblicato su Vietri, ma vedere che anche altri apprezzino questi piccoli gioiellini mi riempie il cuore di felicità! 👏🏻👏🏻👏🏻
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