Come fai a scrivere qualcosa su Londra senza finire per dire cose già sentite?
La sesta città d’Italia, si legge in un commento pubblicato su Internazionale. La città in cui tutto è possibile, in cui in metro ti sembra di vedere solo gente educata e silenziosa, e poi ti accorgi che tutti sono immersi in una lettura su iPad, in un libro o un Evening Standard, nessuno si guarda negli occhi e uno su tre sta dormendo perché la giornata è stata troppo dura, massacrante.
Ci vogliono i soldi per vivere a Londra, altrimenti non riesci a godertela, mi dice un amico conosciuto in questo viaggio, e mi dice tante altre cose che mi fanno capire come questa città sappia darti tanto ma pretende anche tanto, com’è giusto che sia. Ma c’è spazio per tutti, ancora oggi.
Oppure puoi fare come le decine di ragazzi che lavorano per Terravision, che tra una sigaretta e l’altra fumata nell’attesa di far salire i turisti sul bus hanno negli occhi la speranza di un qualche aumento ma forse sanno già che per loro questo è solo un passaggio, e che dovranno presto tornarsene a casa. Imparare la lingua, magari con quell’accento che fa tanto professorino serioso, e poi rifare la valigia e comprarsi un nuovo biglietto Ryanair in Italia.
Ma come fai a non innamorarti di Londra? Degli occhi sfuggenti delle ragazze mediorientali in metro, con i capelli raccolti nello hijab, dei londinesi della city che dopo il lavoro si incontrano chiassosi per una pinta, o due, o meglio tre, ché bisogna dimenticare la giornata di shit in ufficio. No, non è vero che piove sempre, almeno non di più che a Milano. Come fai a non ammirare l’ordine e la pulizia dei quartieri più fighetti, o il caos regolamentato di quelli più alternativi ed estremi? Certo, le zone in cui c’è da stare attenti ci sono eccome, e l’abbiamo scoperto frequentando amici che vivono lì da sempre e che ci hanno segnalato tutti i quartieri da evitare, adesso e in futuro.
Non credo ci possa essere paragone con qualsiasi altra città d’Italia, davvero. Per efficienza, qualità dei servizi, varietà, apertura mentale, non c’è partita. Sembra che stia dicendo una cosa banale, ma la Dolce Vita è finita da un pezzo e Londra ti abbaglia e ti stordisce con i suoi fuochi d’artificio, ma ti lascia anche a bocca aperta con i suoi angoli più tranquilli: una passeggiata sul lungofiume, un pomeriggio di relax in un parco, che non sia per forza Hyde Park, ce ne sono decine!
Agli occhi del turista Londra sembra un parco giochi, in cui underground e coolness vanno a braccetto, nessuno sta mai fermo e anche se sta fermo lo sta facendo nel modo più figo che tu abbia mai visto: e mentre sorseggi il tuo cappuccino grande di Starbucks sai che non è tutto oro quello che luccica, ma faresti di tutto per farti travolgere da quel bagliore, almeno per un po’.
Ricarica la tua Oyster o inforca la tua bici, perditi nel ritmo di questa città, sembra che ti stia dicendo. E anche a distanza di giorni la senti ancora, questa voce nella tua testa.
Meravigliosa Londra… Non si può non amarla…
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Verissimo! 4 giorni intensi e indimenticabili.
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Hai ragione, Londra è una città che ami quasi già prima di conoscerla…forse perchè la conosci già un pò per una serie di motivi, letterari, televisivi ed altro. Personalmente, io adoro Londra anche perchè la sua ricchiezza di tipi umani consente di fare delle foto di strada fantastiche. Londra è perciò per me il paradiso della street photography!
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