Siamo arrivati in Florida già da qualche giorno, abbiamo lasciato la temperatura mite di Londra per ritrovarci nel caldo torrido, ma davvero torrido, della regione dei laghi qui nel sud degli Stati Uniti.
Il nome della regione dice tutto: qui ci sono distese di aranci, pini e palme a perdita d’occhio e tanti, tantissimi laghi. Più di 1400, ma le cifre sono discordanti. E poi, a differenza delle altre contee della Florida, qui ci sono anche un po’ di collinette, che cambiano ogni tanto la linea dell’orizzonte.
Siamo arrivati all’aeroporto di Orlando, salutato le hostess cordialissime e americanissime ed ecco lì subito la prima americanata:
Ma qui va così, c’è poco da fare. Questo paese o lo ami o lo odi. Bandiere dappertutto, e quella che forse abbiamo intravisto nel bel mezzo dell’aeroporto credo fosse proprio una commemorazione-evento di veterani del Vietnam.
La temperatura media è 35 gradi, ma quello che proprio ti butta giù è il tasso di umidità. Non è per nulla facile andare in giro durante la giornata, ogni tanto piove, soprattutto la sera, ma quello che vediamo quasi sempre ci lascia senza parole: che si tratti della tranquillità di un lago al tramonto o dei picchi che picchiettano sugli alberi, le lepri che corricchiano dietro casa o i maestosi Sandhill crane che beccano sereni sui prati (si scelgono e restano insieme per tutta la vita, e camminano sempre in coppia, non è tenero?), tutto quello che vediamo qui in Florida ci emoziona. Ah, abbiamo visto anche degli alligatori.
E oggi è il 4 luglio, grande festa nazionale. Qui come al solito stanno facendo le cose in grande, preparano i fuochi d’artificio e molto altro, e siamo sicuri che ne vedremo delle belle.