Venezia è una di quelle città in cui torni sempre volentieri. Non è che cambia qualcosa, è sempre lì languida con i suoi canali, colori passati ad acquerello, souvenir, russi in gondola e piccioni a San Marco. Forse proprio per questo ci si torna sempre volentieri, perché è rassicurante.
Ci siamo andati perché ci ha invitati Achille scrivendoci una mail. Lui ha rallentato, da circa due anni ha lasciato una vita frenetica sempre in giro e si è dedicato alle sue radici, alla tradizione che gli scorre nelle vene: le valli da pesca (vi suona familiare il “Fermi tutti! (o almento rallentate)” o il “Mollo tutto e cambio vita?”).
VILLA SACCHETTA
E’ un luogo in perfetta armonia con il territorio, un luogo di rispetto dei tempi e dei modi che la natura segue dalla notte dei tempi. Per amanti dei luoghi ricercati e lussuosi, per chi vuole un’esperienza lontana dal turismo di massa e dalle solite mete, per chi vuole sentire il suono dei suoi passi e dei suoi pensieri ricaricandosi.
In località Cavallino – Treporti si arriva con il traghetto 14 da Piazza San Marco fino a Punta Sabbioni. La tratta dura circa mezz’ora di navigazione e costa 7 euro. Ma ci si può arrivare anche dalla terraferma in macchina.
Chi raggiunge Villa Sacchetta è un viaggiatore consapevole, uno slow traveler. La struttura è stata ristrutturata secondo rigidi criteri di bioedilizia, dalle luci ai colori utilizzati, dal riscaldamento/raffreddamento all’orientamento delle finestre. A breve su Econote.it un approfondimento su questi temi e Villa Sacchetta.
IMPATTO ZERO
Valle Sacchetta dal 2014 ha deciso di aderire al Protocollo di Kyoto contro le emissioni di gas serra ed è certificata a livello internazionale come azienda ad “impatto 0″sull’ambiente. Il trattato prevede l’obbligo di operare una riduzione delle emissioni di elementi di inquinamento. Villa Sacchetta è talmente green che ha un surplus di crediti di CO2.
PESCHERIEONLINE
In questi due giorni a Villa Sacchetta con gli splendidi Fiorella, Achille, Luciano e il re Tyson (un carlino simpaticissimo) ho scoperto molte cose che non sapevo sulla pesca estensiva, senza mangimi e senza gabbie. Pesci liberi di crescere e vivere in natura che per raggiungere i 300 grammi impiegano 2 anni, il vero pesce biologico. Ma ovunque voi vi troviate potete averlo, sempre se la stagione permette, e potete averlo acquistandolo su www.pescherieonline.it. C’è addirittura un servizio di pulizia pesci e la spiegazione nel dettaglio delle diverse specie del posto, arriva direttamente a casa con corriere e ghiaccio gel.
Valle Sacchetta & Sacchettina fa parte di una delle 32 valli da pesca della gronda lagunare nord, con un’estensione di 112 ettari, tra terra e acqua. La vallicoltura si è diffusa con successo nelle lagune dell’alto Adriatico, in particolare veneto. L’allevamento del pesce era conosciuto già al tempo dei Fenici, poi tramandato ad Etruschi e Romani che introdussero il termine di “Clausura Vallium”(cioè argine, recinzione) per delineare le lagune adibite a questo tipo di allevamento. Si è perciò trattato di un’evoluzione, rispetto alla pesca, analoga a quella prodotta dalla pastorizia nomade rispetto alla caccia: riconosciute alcune caratteristiche dell’alimentazione e della riproduzione del pesce, si è pensato di assecondarle e indirizzarle per fini produttivi. Se praticata correttamente secondo le tecniche tradizionali caratteristiche degli allevamenti estensivi, l’industria valliva si configura come un’attività compatibile con l’ecosistema lagunare, non alterandone la configurazione ma assecondandone le naturali tendenze: si sfruttano infatti le leggi naturali che regolano la migrazioni stagionali dei pesci e si cerca di creare un’habitat favorevole al loro rapido accrescimento. Ciò comporta studi accurati dell’istinto dei pesci e dell’idrologia lagunare al fine di realizzare la cattura di pesci maturi, di dimensioni commerciabili, utilizzando un abile gioco di correnti d’acqua.
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